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L’Onu condanna l’Italia sui caregiver familiari: ora una legge sui diritti? Articolo de "Corriere della Sera" 23/10/22

di Tommaso Pellizzari | 23 ott 2022

Il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità ha emesso una decisione con cui «censura» l’Italia: manca una legge che tuteli le persone che si prendono cura 24 ore al giorno di un parente non autosufficiente. Le associazioni di familiari chiedono previdenza, assicurazioni, sostegni concreti, ma l’ultimo disegno di legge è fermo al 2016. Ora l’Onu chiede un intervento: rimandarlo ancora può diventare molto costoso.
Alberto, il figlio minore di Teresa, è nato 29 anni fa con una rara sindrome neurologica e genetica. Per questo, da 29 anni Teresa è diventata a tutti gli effetti una caregiver familiare: cioè una persona che si prende cura praticamente a tempo pieno di un parente non autosufficiente che vive con lei. Come centinaia di migliaia di caregiver familiari italiani, Teresa svolge due lavori: uno dei due, però, non lo ha scelto, non è pagato e rischia di causarle un esaurimento fisico e psicologico. A inizio ottobre l’Italia è stata condannata dalle Nazioni Unite per il mancato rispetto delle condizioni di vita dei caregiver e della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, e invitata a intervenire come tante famiglie chiedono da anni. In questo episodio del podcast «Corriere Daily», Francesco Giambertone spiega perché su questo fronte l’Italia è ancora così indietro, e perché non cambiare le cose potrebbe rivelarsi una scelta costosissima sul piano sociale ed economico.23 ottobre 2022 (modifica il 24 ottobre 2022 | 07:54)

tratto dal corriere della sera deel 23/10/22 link

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